Chi siamo

Maponos è nata da tante cose, e come tante realtà recenti è stata concepita durante i mesi della pandemia.
L’incontro tra i fondatori Matteo Magli e Cristiano Calaresu risale a qualche anno prima, quando entrambi erano impegnati a diplomarsi al Conservatorio di Pesaro, nelle Marche: Matteo nel corso di Tuba, e Cristiano in quello di Arrangiamento e Direzione per Orchestra Jazz.

Dopo quegli anni hanno intrapreso strade diverse: Matteo aveva iniziato una carriera da musicista talentuoso, sempre impegnato in ambito orchestrale con il suo basso tuba.
Cristiano, dopo avere lavorato per alcuni committenti esteri, aveva iniziato ad approfondire il lato più tecnico del suono: il mixaggio, il mastering, e in generale il mondo che ruota attorno alla musica in termini digitali.
Senza sapere l’uno dell’altro, i due si sono ritrovati a vivere a Torino nello stesso periodo, e si sono incrociati per caso in una delle vie del centro. Da lì, la promessa di rivedersi e riallacciare i contatti, per raccontarsi quella manciata di anni in cui si erano persi di vista.
È stato ad aprile del 2020 che, in una delle chiacchierate della loro nuova era torinese, Matteo ha raccontato a Cristiano la frustrazione della mancanza di un mezzo che aiutasse professionisti e studenti nella preparazione dei passi orchestrali, fondamentali nel percorso di ogni musicista classico. Qualcosa che permettesse a chi li studia di avere più contesto, più consapevolezza di ciò che succede attorno al proprio strumento quando si suona in orchestra.
Soprattutto in un’epoca in cui conservatori e istituti musicali hanno sempre meno fondi per permettersi un’orchestra da mettere a disposizione.
A tutto questo si aggiungeva il carico della pandemia, che rendeva ancora più urgente la necessità di risolvere un problema come quello.
Lo sfogo ha stuzzicato l’ingegno di Cristiano, che da buon nerd ha iniziato a pensare a una soluzione che sfruttasse le nuove tecnologie. Quel problema sembrava davvero venire da un’epoca lontana. E invece coinvolge ancora studenti e musicisti di ogni età, a ogni latitudine.
Così è nata Maponos. Gli anni successivi sono stati punteggiati da tante tappe: intuizioni, errori, beta test, i primi finanziamenti, i feedback, i miglioramenti, in una giostra dove non sono mancati i momenti di profondo sconforto.
Ma Matteo e Cristiano si sono sempre rimboccati le maniche e hanno rimodulato, ripensato, aggiustato e limato. Fino all’uscita dell’app di Maponos, che oggi è finalmente disponibile.
