Studiare i passi orchestrali: problemi e soluzioni

Musicista con corno

Il modo più efficace per lavorare sul repertorio orchestrale è insieme a un’orchestra. Ma in molti casi il lavoro di preparazione si fa da soli. E a volte si finisce per perdere buona parte del contesto, o per adottare soluzioni di fortuna. Scopri i mezzi più innovativi per i professionisti del repertorio orchestrale, e per chi aspira a diventarlo.

Introduzione

La vita di ogni musicista che sogna un futuro in orchestra è scandita da decine, centinaia, talvolta migliaia di passi orchestrali. Dalle pagine più semplici, affrontate nei primi anni di studio in Conservatorio, a quelle più complesse, come quelli che si studiano per un provino importante o per un posto in una formazione prestigiosa. 

Cosa sono i passi orchestrali

Nel repertorio lirico-sinfonico, i passi d’orchestra rappresentano le sezioni più tecnicamente impegnative, ma anche più significative dal punto di vista musicale. Questi estratti, selezionati dalle opere più importanti della letteratura orchestrale, costituiscono il banco di prova per ogni musicista che aspiri a far parte di un’orchestra professionale. Da Brahms a Beethoven, da Mozart a Mahler, ogni compositore ha lasciato nelle proprie composizioni innumerevoli passi che mettono alla prova le capacità tecniche e interpretative di chi li esegue.

Oltre a essere una buona occasione di esercizio e una tappa obbligata del proprio percorso, i passi orchestrali sono momenti di dialogo che richiedono una comprensione profonda del contesto orchestrale. Ogni strumento ha il proprio ruolo specifico, e quanto più si padroneggia questa particolare fetta di repertorio, tanto più è facile integrarsi nel suono dell’intera orchestra. 

 

Perché è fondamentale conoscere i passi d’orchestra

Come un costante momento di sfida e conferma, padroneggiare un passo d’orchestra consente soprattutto di inserirsi nel contesto circostante (costituito dall’intera orchestra) armoniosamente e fare la propria parte. È grazie alle prime esecuzioni d’insieme che si inizia a sviluppare una certa consapevolezza del ruolo del proprio strumento in sezione.

Durante le audizioni, è spesso richiesta l’esecuzione di passi specifici. Il motivo per cui succede è semplice: questi estratti rivelano immediatamente la capacità di suonare quella pagina specifica non solo in maniera corretta, ma soprattutto insieme agli altri. È proprio questa consapevolezza a distinguere un professionista da un amatore: ogni orchestrale professionista avrà a che fare nella sua carriera con centinaia di passi orchestrali, e il perfezionamento costante è un elemento chiave nel suo percorso.

Suonare i passi orchestrali: le difficoltà più comuni

Affrontare i passi orchestrali è una bella sfida personale. Ma soprattutto è una sfida che inizia molto prima del momento in cui si prende lo strumento. Occorre prima di tutto ascoltare l’intera composizione per capirne l’andamento, lo sviluppo, il senso generale. E poi concentrarsi su quelle pagine specifiche, cercando di capire bene il ruolo del proprio strumento in quel contesto. 

La parola chiave in tutto questo è “contesto”. Ed è proprio la necessità di un contesto che, in mancanza di un’orchestra a disposizione, porta a esercitarsi con soluzioni creative, suonando sopra una registrazione, magari anche di qualità, ma adattandosi con una certa rassegnazione a velocità diverse da quelle che si vorrebbero, e a un ascolto che restituisce pochissimo dell’esperienza sonora che si avrebbe dal palco.

A questa difficoltà di base si aggiunge il fatto che il repertorio lirico-sinfonico è materiale vivo, e come tale viene modellato dalle mani dei direttori d’orchestra. Pur con la presenza di alcune consolidate tradizioni, ogni direttore ha le proprie preferenze interpretative. Anche per questo motivo, la conoscenza approfondita dei passi orchestrali più richiesti diventa una solida base da cui partire, e può fare la differenza tra un’esecuzione memorabile e una semplicemente corretta.

Padroneggiare i passi orchestrali: cosa serve

Memorizzare e interiorizzare i passi d’orchestra richiede metodo, concentrazione e tempo. Non basta conoscere le note o il componimento nel suo complesso: è necessario comprendere il carattere musicale, le dinamiche, i cambi di tempo e soprattutto il modo in cui il proprio strumento si inserisce nel tessuto musicale complessivo.

Per suonare stabilmente in ambito orchestrale, il primo passo è quello di lavorarci molto e con costanza. In un mondo ideale, si avrebbe a disposizione tutto quello che serve per concentrarsi sulla musica: 

  • spartiti e partitura orchestrale, cartacei e digitali
  • sale studio
  • esecuzioni di riferimento da ascoltare 
  • orchestra con cui esercitarsi


Questo permetterebbe di acquisire a poco a poco la consapevolezza necessaria in ambito professionale. 

Ma – è ovvio che sta per arrivare un “ma” – sono tantissimi i motivi che rendono apparentemente impossibile questo mondo ideale: logistica, costi, spazi. 

Sempre più spesso, chi suona (o vorrebbe suonare) in orchestra prova a cercare soluzioni tecnologiche per rendere più efficaci le ore dedicate al perfezionamento dei passi orchestrali. Tuttavia, fino a oggi, le soluzioni disponibili non sembrano progettate davvero per le esigenze dei professionisti. Per esempio, molte app cercano di abbracciare un pubblico più ampio, per includere anche gli amatori. Spesso quindi i professionisti si ritrovano davanti a soluzioni potenzialmente buone ma non ottimizzate per loro

Una soluzione professionale per perfezionare i passi orchestrali

Il team di Maponos ha sviluppato una applicazione che consente di dire addio a soluzioni di fortuna nello studio dei passi orchestrali. L’audio binaurale e le funzionalità avanzate dell’app di Maponos sono pensate specificamente per chi suona in orchestra. Con Maponos, puoi finalmente dedicarti ai passi orchestrali con tutto il contesto e la consapevolezza necessari.

La tecnologia audio di eccellenza permette di percepire ogni dettaglio del tessuto orchestrale, mentre il player consente di personalizzare l’esperienza secondo le proprie esigenze. Rallentare un passaggio complesso e suonarlo a ripetizione, isolare una sezione specifica, regolare il volume delle diverse sezioni orchestrali: tutto questo è ora possibile con grande semplicità e precisione, sia dal computer che dai dispositivi mobili. 

Lavorare ai passi d’orchestra diventa così un’esperienza produttiva e gratificante. Non occorre più perdere tempo a cercare spartiti o audio: è tutto organizzato e disponibile nel catalogo e nel player. Ordinato, interattivo, personalizzabile

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